ORLANDO BARONCELLI – Laureato in Giurisprudenza, è redattore di «Testimonianze», per cui scrive di politica estera e diritti umani, e collaboratore di «diario»: per entrambe le riviste ha seguito soprattutto le storie dei desaparecidos italo-argentini e la lunga lotta dei familiares per scoprire la verità e ottenere giustizia. Su questi argomenti è stato relatore in numerose conferenze e convegni. Docente di diritti umani e diritti dei popoli nel progetto Scuola-Territorio della Provincia di Firenze rivolto alle medie superiori, nel 2004 è stato curatore del libro Percorsi per minori stranieri. Problemi e prospettive edito dal Comune di Firenze. Dal 1996 è il responsabile dell’Argentina per il “Centro Studi e Iniziative America Latina” di Firenze. Nel 2008 ha pubblicato, con Libri Liberi, Su la testa, Argentina! Desapare- cidos e recupero della memoria storica, vincitore del Premio “Firenze per le Culture di Pace” 2009 dedicato a Tiziano Terzani; con la nuova edizione aggiornata nel 2011, ha vinto il Premio internazionale “Santa Maria in Castello – Città di Vecchiano” Saggistica 2012. Nel 2015 ha pubblicato, sempre con Libri Liberi, Testimonianze della Resistenza toscana (1943-1945). Gli ultimi partigiani e resistenti raccontano le loro storie, vincitore del Premio internazionale “Santa Maria in Castello- Città di Vecchiano” Saggistica 2016. È tra i coautori del libro Resistenza a Firenze e Quartiere 2. 8 settembre 1943 – 7 settembre 1944, edito a cura del Coordinamento Donne SPI-CGIL Lega Quartiere 2 di Firenze nel 2016.
I carretti della solidarietà (1943-1945)
Questo libro nasce dall’idea di ricordare la figura di Ernesto Pierucci, antifascista massese, recentemente scomparso. Nel biennio 1943-1945 le strade ed i sentieri che valicavano il Passo della Cisa e le Alpi Apuane erano percorsi da civili, soprattutto donne e ragazze che, spingendo carretti a mano ma perlopiù a piedi con i sacchi in spalla, si recavano nel Parmense o in Garfagnana e nel Modenese per scambiare il sale con altri cibi e soprattutto con farina per fare il pane necessario alla sopravvivenza. Queste “formiche apuane” – come le definì felicemente Piero Calamandrei – svolsero un ruolo fondamentale per lenire la fame della popolazione durante la guerra.
Il ragazzino Ernesto contribuì alla costruzione di un carretto speciale perché facilmente manovrabile, che la famiglia utilizzò sia per gli sfollamenti tra Massa e Carrara sia per andare alla disperata ricerca di cibo in Lunigiana e, attraverso il Passo della Cisa, nel Parmense. Questo carretto divenne un simbolo di solidarietà tra la popolazione apuana perché il suo carico di generi alimentari veniva diviso fra le famiglie affamate.
Con le sue interviste alle testimoni civili e alle ultime staffette partigiane, l’autore si incammina in un viaggio a ritroso nel tempo della fame e della guerra restituendoci il contesto storico e le dinamiche sociali dei fatti narrati, in cui le microstorie personali si intrecciano con la Grande Storia: le testimonianze raccolte con cura, prive di retorica ma vive e concrete, fanno rivivere il decisivo contributo dato dalle donne alla Resistenza apuana, le paure per i bombardamenti alleati e i cannoneggiamenti tedeschi, le difficoltà dell’attraversamento del fronte di guerra della popolazione civile sulla “via della Libertà”, l’orrore degli eccidi nazifascisti, le speranze accese dalla creazione del Battaglione internazionale ad opera del maggiore inglese Gordon Lett in Lunigiana, le azioni svolte dai partigiani carrarini, dal Gruppo Patrioti Apuani e dalla Brigata Beretta Pontremolese, fino alla liberazione di tutto il territorio apuano nell’aprile 1945: da Montignoso, Massa, Carrara fino a Pontremoli.
L’opera di ricerca storica si è avvalsa della consulenza ISRA ed è impreziosita da un’ampia sezione di documenti e fotografie dell’epoca tratti, oltre che da quelli familiari dei protagonisti, dagli Archivi dell’Istituto Storico della Resistenza Apuana, dell’ANPI di Massa “Patrioti Apuani-Linea Gotica”, dell’ANPI di Carrara e degli USA National Archives.
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