Storie inventate che potrebbero accadere, ovvero una neuropsichiatra infantile fra affidi, adozioni e disturbi di sviluppo

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Dopo “Storie vere, mai accadute” ecco che con questo nuovo fumetto tornano Maria Emiliani e la sua alter ego cartacea dottoressa Caterina dal Prato, con nuovi appassionanti “casi”. Qui, come ci preannuncia il sottotitolo, la neuropsichiatria infantile dovrà districarsi tra “affidi, adozioni e disturbi dello sviluppo”. A darle da fare saranno in particolare Sabrina, ragazzina di dodici anni data in affido ma ancora molto legata alla famiglia di origine, e Margherita, bambina di ventun mesi con ritardo psicomotorio e del linguaggio. Le “indagini” si articolano su tempi lunghi, scanditi dai viaggi e dalla riapertura estiva della piscina scoperta, dove la nostra protagonista può scaricare un po’ di stress. Ad aspettarla a casa i suoi due gatti e i suoi piccoli rituali, come il bicchiere di Kir e la sigaretta serale, o la puntata di “Un posto al sole”… ma c’è spazio anche per il cinema (Pedro Almodovar il suo regista preferito) e per le letture (“L’isola di Arturo” di Elsa Morante). È questa quotidianità che ci aiuta ad identificarci in lei e a seguirla con maggior partecipazione nel suo lavoro. 

Caterina si sforza di immedesimarsi nei suoi piccoli “pazienti”, e la risoluzione del caso, qui, a differenza dei gialli che le piacciono tanto, non consiste tanto nel trovare un “colpevole” o una causa (“Ma cosa c’ha? Io vorrei sapere cosa ha mia figlia…”) quanto nel progressivo “districarsi della matassa” fino al raggiungimento di una soluzione positiva e sostenibile per i bambini e per le persone che stanno loro attorno… E qui possiamo dire di avere un lieto fine, sia per Sabrina, che entra in comunità mantenendo i contatti con la famiglia di origine, riuscendo anche ad affrontare favorevolmente il passaggio alle scuole superiori, sia per la piccola Margherita, che viene ammessa alle elementari senza insegnante di sostegno… 

Così, anche se alla fine non abbiamo trovato il “colpevole”, che si tratti di una patologia o comunque di una causa unitaria celata dietro una sintomatologia molteplice, possiamo dire che la dottoressa dal Prato abbia risolto brillantemente anche questi nuovi casi.

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