Così imparo

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Questo “Così imparo” può essere considerato il naturale complemento di “Così insegno”; mentre quello si rivolgeva agli insegnanti con l’intento di “aiutarli ad aiutare i propri allievi” questo suo “gemello” è rivolto direttamente ai ragazzi delle scuole medie, con l’obiettivo di portarli a riflettere sul proprio metodo di studio… già, perché tutti i ragazzi hanno un proprio “metodo di studio”, solo che a volte questo non è oggetto di riflessione cosciente e non sempre risulta funzionale. In particolare sono in molti ad avere una concezione implicitamente “passiva” dello studio: si impara “leggendo” il libro di testo, senza usare altri strumenti che il proprio cervello. Bene, i contributi qui raccolti suggeriscono un’idea diametralmente opposta: non si impara pensando ma facendo e, indipendentemente dall’avere o no problemi di apprendimento, non si può prescindere dall’utilizzo di strumenti, che costituiscono un vero prolungamento esterno della propria mente: si può trattare di schemi, tabelle, mappe concettuali, di un semplice evidenziatore o di strumenti tecnologicamente sofisticati come il computer… l’importante è fare, manipolare attivamente il materiale da apprendere.

Scritto con un linguaggio colloquiale adatto alla fascia di età cui si rivolge, il testo si compone di più contributi, che suggeriscono diversi strumenti e strategie da applicare in diverse discipline, come le materie umanistiche, la matematica e l’inglese, con la consapevolezza ovviamente che ognuno deve trovare il SUO metodo, procedendo per tentativi e imparando dai propri errori. Ogni capitolo è corredato inoltre con materiale digitale contenente esempi ed approfondimenti.

Il messaggio finale che possiamo trarre alla conclusione della lettura è semplice ma non banale: lo studente efficace non è lo studente perfetto, che non commette errori, ma lo studente capace di autoregolarsi, di “comandare la propria testa” e di utilizzare gli errori stessi per conoscersi meglio. 

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